Le nostre domande a Mattarella


Il governo pentaleghista non ci è mai piaciuto, non lo avremmo sostenuto e non nutrivamo nei suoi confronti particolare fiducia, zeppo com'era di grillini sfaccendati che hanno occupato le poltrone parlamentari con la stessa disposizione d'animo di chi vince una lotteria milionaria: la consapevolezza di aver avuto culo. Insieme, però, la Lega e il M5S rappresentano circa il 60% della volontà popolare, ed è per questo che con toni molto critici occorre esporsi contro la condotta ostativa adottata da Mattarella. Inutile ripercorrere tutte le tappe della vicenda: inutile interrogarsi, ora, sul perchè il Capo dello Stato non abbia optato per conferire l'incarico governativo alla coalizione di centro-destra o sul perchè abbia concesso solo 48 ore al Presidente del Senato per verificare la possibilità di un accordo fra centro-destra e M5S (a fronte del periodo di quasi un mese accordato al Presidente della Camera per il tentativo di composizione fra 5Stelle e Partito Democratico). Sono interrogativi ormai obsoleti e, in ogni caso, senza risposta. Vale ancora la pena chiedersi, invece, perché Mattarella abbia con così tanto vigore (di cui non credevamo fosse capace) posto un veto sul nome di Savona, designato al Ministero della Economia. La sua scelta ha destato in noi perplessità e tante domande. Le proponiamo. Perché Mattarella ha opposto il suo rifiuto ad una lista dei ministri redatta da due forze politiche che rappresentano nel complesso la maggioranza degli italiani? A chi risponde Mattarella se non agli italiani? Di quale Repubblica é Presidente? Il fatto che il suo diniego a Savona sia mosso, non da profili formali e di regolarità, ma da motivi sfacciatamente ideologici e di contenuto politico, non va a detrimento della sua neutralità? E il Presidente della Repubblica non dovrebbe essere, in quanto organo di garanzia, sommamente neutrale? Negli scorsi giorni, prima che il progetto di governo naufragasse, già alcune voci straniere ed europee avevano manifestato il proprio disappunto nei confronti della compagine politica italiana ( i giornali tedeschi ci avevano dato degli sgroggoni e pezzenti e si erano espressi in senso negativo anche ministri francesi e ancora tedeschi). Possibile che queste voci abbiano influenzato Mattarella? L'abbiano sospinto a dire "nein"? Perché l'uomo del Colle ha voluto, così apertamente, violare la prassi costituzione? La nomina dei ministri, necessita qualche rudimento di diritto pubblico, è un atto solo formalmente presidenziale ma sostanzialmente governativo: il premier ha diritto di scegliere la "squadra" con cui correre in campo. Ancora: forse i vincoli di Bruxelles contano per Mattarella più del voto degli italiani? Che risponde Mattarella al pensionato o al giovane disoccupato che si domanda: ma che votiamo a fare? Forse Mattarella anticipa, all'interesse del popolo, l'assetto contabile dello Stato? Che peso hanno gli italiani in questa Repubblichetta? Pesano qualcosa? Pesano quanto una piuma? Servono a qualcosa gli italiani in Italia? Per quanto ancora volete vessarli, ignorarli, scansarli, questi italiani? Piangono, gridano, vogliono giustizia. Se solo avessero la forza di scendere in piazza...gli italiani. Cosa debbono ancora fare per farvi capire che l'austerity li ha stritolati? Che vorrebbero essere guardati in faccia, non presi per il sedere. Quando imparerete a trattare loro come cristiani pensanti, bisognosi di attenzione e non stronzi ignari del mondo a cui rivolgersi il giorno prima delle elezioni o, al più, in sede di dichiarazione dei redditi? La capitale d'Italia è Roma o Berlino? Come è possibile educare i giovani al multiculturalismo e alla globalizzazione se questa ha costretto loro, nel migliore dei casi, ad uno stato di precarietà permanente? Mattarella (o chi per lui) può rispondere a queste domande? 

Sirio Scorcia

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