DOVE FA LE VACANZE #CENTINAIO?




In una intervista apparsa oggi su "La Stampa", il leghista Gian Marco Centinaio, neo-Ministro dell'Agricoltura, ha dichiarato che non passerebbe mai la sue vacanze a #Taranto e ha imprudentemente aggiunto che "ci sono altre località da valorizzare". Sottintendendo che il destino della città jonica debba essere irrimediabilmente legato alla produzione di acciaio e che, quindi, non è utile impiegare risorse per la valorizzazione turistica del territorio. 

Da tarantini, siamo profondamente rammaricati che il Ministro non reputi Taranto degna delle sue vacanze, ma: de gustibus. Passare le vacanze a Taranto non vuol dire, come opinione comune ormai tristemente consolidata crede, esporsi ai fumi dell'#ILVA in ciabatte e costume. Forse al Ministro non piace, durante le sue vacanze, godere di un mare limpiddissimo o poter passeggiare al tramonto sulla riviera e magari assistere alla apertura del Ponte Girevole. Il Ministro-turista non ha interesse, forse, a riscoprire le origini della storia d'Italia, visitando gli ipogei millenari e il museo archeologico MarTa (fra i primi in Europa), che proprio a Taranto si trovano. Non importa, al Ministro, conoscere i luoghi dove da decenni si formano i militari della Marina Italiana, quelli che difenderanno anche lui, se dovesse servire. Il 16 giugno la "Rotonda del lungomare" ospiterà, come ogni anno, la cerimonia del giuramento; fra fanfara e inno nazionale, le nuove leve della #Marina confermeranno il loro impegno al servizio del nostro popolo. Potrebbe essere un'occasione per far ricredere il Ministro. 

Taranto é il cuore battente del Sud: storia, paesaggio, costume italico. Se non riusciremo con queste poche righe a persuadere il Centinaio-turista a farci visita, ce ne faremo una ragione. Se non riusciremo a ridimensionare il suo originario spirito leghista, anche. Ma, in quanto Ministro, assuma la responsabilità di badare a tutta l'Italia. I suoi pessimi gusti in fatto di vacanze, non impediscano che la volontà di un popolo, quello tarantino, possa emergere. Non investire sul turismo, a Taranto, vuol dire condannare una città all'infiacchimento economico, una generazione di giovani ad emigrare lontano dalla propria terra. E voi, lettori, non siate imbecilli come Centinaio, non conformatevi ai suoi improbabili gusti: venite a trovarci!

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