ELEZIONI ALL'ITALIANA


Giorgia Meloni aveva ragione: questa legge elettorale non ci avrebbe regalato un governo il 5 marzo. Così è stato. 

Nonostante le urne abbiano premiato il centrodestra, le possibilità di vedere un governo a guida lega risultano lontane, i numeri parlano chiaro. I seggi necessari per raggiungere la maggioranza nelle due Camere sono troppi, e se si vuole salvare la faccia e la coerenza, è bene smorzare ogni istinto d'alleanza con altre forze.  

Le possibilità sono altrettanto lontane se si pensa ad un governo 5stelle. Anche qui per via dei numeri. I grillini fanno incetta di voti nell'imprevedibile Sud e ne escono come primo partito d'Italia, ma non basta. Ancor più del centrodestra, i seggi necessari per la creazione di una maggioranza non sono sufficienti e non sarebbe sufficiente nemmeno il trasversalismo 5stelle nel ricercare forze politiche alternative al centrodestra.

Come spesso accade in Italia, sono rilevanti, non i vincitori, ma gli sconfitti. I media oramai si interrogano da ore sulle prossime mosse della sinistra, ago della bilancia nella prossima formazione di una maggioranza di governo.
Il PD esce malissimo dal voto e dall'esperienza di governo degli ultimi 5 anni: i traguardi millantati da Renzi non hanno convinto l'elettorato.
Comico, invece, è il risultato di Liberi e Uguali. La formazione politica dei nostalgici comunisti prende batoste ovunque e, nonostante la sovraesposizione mediatica, supera di poco la soglia di sbarramento. Una debacle totale per il partito della seconda e terza carica dello Stato. 
Mai nella storia repubblicana, la sinistra sarà così sottorappresentata in Parlamento: il popolo boccia anni di falsa moralità, mancate risposte e di facili strumentalizzazioni.

L'unico scenario che sentiamo di auspicare è la formazione di un governo di scopo, che punti celermente a modificare il sistema elettorale e tornare alle urne.

Ma veniamo a noi. 
Fratelli d'Italia prende leggermente meno rispetto alle rilevazioni sondaggistiche degli ultimi mesi, ma si apre una stagione completamente nuova per la destra italiana.
Il dato nazionale, triplicato in termini di voti rispetto alle scorse politiche, proietta nelle Camere oltre 50 parlamentari. Finalmente al movimento dei patrioti verrà garantita crescita, visibilità e rappresentanza da Nord a Sud. Le battaglie politiche della nuova legislatura verranno condotte, oltre che da veterani come Fabio Rampelli e Ignazio La Russa, dai volti della "Generazione Atreju": i protagonisti degli anni di Azione Giovani, che oggi hanno maturato lodevoli esperienze in campo amministrativo e professionale. Tra loro vi è anche Marcello Gemmato, storico leader di AU Bari, nostro candidato alla Camera, primo deputato pugliese di Fratelli d'Italia. Ci stringiamo attorno a Marcello in questo momento di gioia che giunge dopo anni di duro lavoro costante, con la promessa di fornire ogni tipo di supporto militante e contenutistico alle sue azioni in tutela del territorio.
Su Taranto raccogliamo un risultato inaspettato, tuttavia ancora lontano dalle nostre ambizioni. Confidiamo che il 3,7% conquistato possa rappresentare lo spartiacque necessario per una seria e longeva strutturazione del partito in città, così da poter affiancare l'indiscutibile e instancabile attività di Gioventù Nazionale.


Andrea Piepoli

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