NON DATE DEL MARXISTA A MARX


Difensore dell'utero in affitto, predicatore del globalismo, sacerdote del consumismo, questo é il nuovo prototipo di militante marxista. Perdutamente innamorato di ogni forma di negazione della realtà. Costantemente intento ad inseguire il futuro e a schifare il passato. Proprio su questi punti si annida la sua grande contraddizione: aver abbracciato calorosamente l'ideologia del progresso, rinnegando la componente più acuta del pensiero del suo padre ideologico, il noto barbone tedesco. Il militante marxista di questo secolo é convinto che il capitalismo appartenga al conservatorismo, alla tradizione borghese e che, di conseguenza, nelle istanze progressiste vi sia la sola, possibile via di fuga dalla gabbia del capitale. Così non è. Marx si rese perfettamente conto nelle sue opere della maturità, più dense e meno accessibili, ma anche per questo più approfondite, che nulla è più rivoluzionario ( e quindi progressista  del capitalismo. Esso ha per primo obiettivo il rovesciamento permanente dei rapporti sociali. Le relazioni sociali, dal momento della affermazione capitalistica in poi, sono interamente imperniate attorno al valore di scambio (e non di uso) della merce. Non importa il valore intrinseco del prodotto, ma la sua capacità di essere scambiato, di passare di mano in mano. La merce diviene l'unico strumento di comunicazione possibile: nel senso che essa costituisce il tramite attorno al quale si formano le relazioni umane. Gli uomini sono posti in contatto nel nome della merce e per scambiare merce. L'individuo che vuole trovare un posto nel mondo deve genuflettersi sull'altare del Dio Denaro. E colui che vuole mantenersi "animale sociale" deve soggiacere alle leggi del mercato. Alternativa è l'alienazione, quasi l'emarginazione sociale. Quale rivoluzione più grande di questa? Quale fenomeno sociale può considerarsi, allora, più progressista del capitalismo? Oseremmo dire che non c'è progressista che non possa ritenersi, allo stesso tempo, sostenitore del capitalismo. Il pensiero di Marx, così letto, svela una profondità che sfugge alle schematiche e abbozzate trattazioni dei libri di testo. Si va ben oltre l'abituale scontro fra lavoratore e padrone, il tema della lotta di classe (anch'esso, chiaramente, oggetto della riflessione marxiana) per approdare ad una dimensione più ampia. Tutto questo sembra sfuggire al popolo della sinistra global, sedicente erede del marxismo, che continua a marciare, tronfia della propria ignoranza, sulla strada rainbow del progresso.


Redazione 

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