100 ANNI Dall'impresa DI PREMUDA


Al largo di Premuda. Ore 03.31,distanza stimata 300 metri: “Siluri a segno bersaglio colpito!” Un lampo di luce, il tuono di un'esplosione: il MAS 15 del capitano di Corvetta Luigi Rizzo ha centrato la nave da battaglia Szent Istvan, mentre il MAS 21 lancia le sue torpedini verso la Tegetthoff. “Rapida accostata, rotta di allontanamento!”: i due MAS sono ora inseguiti dal tiro dei cannoni di uno dei caccia austriaci di scorta, rimane una sola arma a disposizione, una bomba antisommergibile. Un'altra esplosione, il caccia inverte la rotta, desiste. La Szent Istvan, agonizzante, affonda. Rotta verso Ancona, è Vittoria.

La notizia corre sulle bocche delle stremate truppe italiane al fronte, è la vigilia dell'offensiva del Piave, l'Italia può ancora cambiare le sorti della Prima Guerra Mondiale. E' il 10 giugno del 1918.

Nella Primavera del 1918 le sorti della guerra italiana erano ancora in bilico. Dopo la disfatta di Caporetto e i successi difensivi italiani del Piave e del Monte Grappa si era giunti ad una situazione di stallo. L'Austria era ormai alla fame, nonostante la resa della Russia e l'appoggio delle truppe tedesche il logoramento della guerra di posizione era insostenibile, il morale dei marinai asburgici era a pezzi. Serviva un successo militare eclatante, che potesse spezzare definitivamente il morale dell'esercito italiano e svilire lo spirito di resistenza dell'intera Nazione; gli austriaci pianificarono una massiccia incursione contro le difese del canale d'Otranto, volevano sorprendere le forze navali italiane, ed infliggervi una pesante sconfitta. Così la sera del 9 giugno la flotta imperiale uscì in forze dal porto di Pola, 45 unità, tra cui tutte le navi da battaglia disponibili, rotta verso sud. Ma la notte del 10 giugno, al largo della piccola isola dalmata di Premuda, i MAS 15 e 21, le due piccole siluranti al comando del capitano Rizzo, avvistarono le navi avversarie. Le piccole unità italiane erano in mare per operazioni di routine quando nella foschia individuarono le prime navi austriache, accorgendosi presto di trovarsi al cospetto della flotta imperiale. In un'incredibile sproporzione di forze i MAS sfideranno vittoriosamente le due corazzate, scortate da dieci unità, trasformando l'attacco austriaco in uno straordinario successo militare della Marina Italiana. L'azione di Premuda, per le conseguenze militari e politiche, equivarrà ad una grande battaglia vinta, cambierà definitivamente il corso della Prima Guerra Mondiale a favore dell'Italia. Dal 1939 la Marina celebrerà ogni 10 Giugno, con la sua Giornata, il ricordo di quell'evento.

Ed è proprio nell'ambito delle celebrazioni della Giornata della Marina Militare e del centenario della storica impresa di Premuda che rientra la cerimonia di oggi. Per la prima volta dopo tanti anni la cerimonia di giuramento della Marina Militare avrà luogo sul lungomare di Taranto. Gli allievi della prima classe del 20° Corso Normali Marescialli e dei VFP1 del 2° incorporamento 2018 di Mariscuola Taranto, schierati presso la rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III, giureranno solennemente fedeltà alla patria. Faranno da cornice alla cerimonia le Unità della Squadra Navale schierate alla fonda in Mar Grande, l'imponenza monumentale ed austera del Palazzo del Governo, le acque del Mar Grande e l'affetto dei famigliari degli allievi e della cittadinanza in festa. La città dei due mari, nel tradizionale lancio dei berretti in aria, nelle salve di saluto esplose dal Castello Aragonese e da nave Cavour, nelle voci dei giurandi e nelle note della fanfara, riscopre e rinsalda un legame imprescindibile con la Forza Armata. E mentre la cerimonia celebra i MAS che rientrarono in porto “scarichi di siluri, ma carichi di gloria”, Taranto, affollando il lungo mare, a testimonianza della vicinanza ai giovani allievi, celebra anche se stessa, la sua storia, la sua secolare fedeltà alla Marina e alla Patria.

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