L'INFLAZIONE
Per inflazione
s’intende l’aumento generale dei prezzi.
Questo fenomeno viene spesso visto negativamente da parte degli uomini, in
quanto considerato come causa principale della diminuzione del potere
d’acquisto del reddito. Ma questa visione è del tutto corretta?
Andiamo con ordine.
A regolare la quantità di moneta in circolazione è la banca centrale.
La BCE è la banca centrale comune dei 19 paesi che
partecipano all’ Unione economica e monetaria europea. Tra le altre più
importanti ricordiamo la Bank of England, la Federal Reserve Bank degli Usa e
la Nippon Ginko del Giappone.
Gli strumenti
con i quali la banca centrale controlla l’offerta di moneta sono: le operazioni di mercato aperto (compravendita
titoli di Stato e attività settore bancario),
il tasso di
rifinanziamento (tasso d’interesse al quale la bc eroga prestiti alle altre
banche) e la riserva obbligatoria
(quota di depositi minima che le banche devono trattenere come riserva).
Un aumento dell’offerta di moneta ne rende disponibile
una maggior quantità, comportando un aumento del livello dei prezzi, con
conseguente diminuzione del potere di acquisto della moneta.
Questo fenomeno è riassunto nella teoria quantitativa della moneta.
Nel dettaglio la
quantità di moneta disponibile nell’economia determina il livello dei prezzi e
il tasso di crescita della quantità di moneta determina il tasso d’inflazione.
Un incremento
dell’offerta di moneta provoca un eccesso di offerta rispetto la domanda,
il pubblico avendo a disposizione
più moneta di quella domandata acquista
maggior beni e servizi e aumenta il proprio risparmio. Ma la capacità di produzione di beni e servizi
rimane immutata (in quanto dipende
dal lavoro, dal capitale fisico e tecnico, dalla natura e dalla tecnologia e non
dalla moneta).
Quindi avremo un eccesso di domanda di
beni e di servizi con conseguente aumento
dei prezzi e aumento della quantità domandata di moneta. Il livello dei
prezzi riequilibria domanda e offerta di moneta.
Morale della favola? Si avrà più moneta
a disposizione e i prezzi aumenteranno (inflazione) con conseguente diminuzione
del valore della moneta ma alla fine acquisteremo
la stessa quantità di beni (neutralità della moneta).
In
termini pratici se i prezzi aumentano, i consumatori spendono di più per
acquistare beni e servizi ma, contemporaneamente i venditori di questi ricevano
un maggior reddito.
Dato
che la maggiorparte degli individui guadagna vendendo un servizio (lavoro)
l’inflazione del reddito coincide con quella dei prezzi, non riducendo il
potere di acquisto reale degli individui.
Tuttavia l’inflazione comporta dei costi come quello dei listini, per modificare i prezzi,
quello derivante dalla cattiva
allocazione delle risorse, quando è difficile confrontare i prezzi se non
vengono indicizzati, quello che grava sui redditi
da risparmio.
In conclusione perché esiste
l’inflazione?
L’inflazione
esiste perché lo Stato stampando più
moneta preleva un’imposta da inflazione sul pubblico. Questa agisce attraverso la crescita del
livello generale dei prezzi e la perdita del potere di acquisto della moneta
detenuta dal pubblico.
Vittorio
Messinese
Spazio Faro
Blog
Basato
sul libro Principi di economia (Mankziw, Taylor)
2015,
Zanichelli editore S.p.A.
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