Flat tax: cosa è e come funziona
L’introduzione di una flat tax, per famiglie e imprese, è
sicuramente il punto (economico) principale del programma della coalizione di
centro-destra, sebbene proposta in misure differenti da parte dei singoli
partiti della coalizione: la Lega Nord al 15%, Forza Italia al 23% e Fratelli
D’Italia al 15%, ma, in un primo momento, solo sui redditi incrementali
rispetto all’anno precedente.
La flat tax prevede un’unica
aliquota fiscale in sostituzione dell’attuale imposta sul reddito, l’IRPEF.
La tassa piatta rispetta il principio di progressività
sancito dall’articolo 53 della Costituzione italiana attraverso:
§
una no
tax area per redditi fino ai 12.000
€;
§
un sistema di detrazioni e deduzioni fiscali concentrato su fasce di reddito
inferiori ad un certo livello.
Gli obiettivi della flax tax sono principalmente 2: tagliare le tasse e semplificare il sistema fiscale. Questo
porterebbe a una maggiore crescita economica, per il principio che più reddito
si ha a disposizione e più si consuma, facendo attivare un circolo virtuoso che
coinvolge l’intero sistema economico. Inoltre l’Italia diverrebbe un paese più
appetibile per investimenti provenienti dall’estero, e anche per le stesse
imprese italiane, che vedono nella delocalizzazione delle proprie attività produttive
l’unica soluzione. Non ultimo fattore, un’inevitabile riduzione dell’evasione
fiscale.
L’Italia non sarebbe certamente il primo paese ad adottare
questo regime fiscale, è possibile trovare, infatti, precedenti in circa 40
paesi, soprattutto dell’Est, tra i quali Estonia,
Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria, Romania, Russia, Georgia, Macedonia,
Montenegro, Albania e Islanda (abbondato nel 2010).
Tuttavia, la relazione tra la
riduzione delle aliquote fiscali e quella dell’evasione non è vista, da molti
economisti, come una relazione automatica; è vero che dopo l’introduzione della
flax tax in Russia le entrate fiscali videro una crescita del 26%, ma questo
non è da attribuirsi unicamente al mutamento del sistema fiscale.
Un altro aspetto da affrontare è
sicuramente quello delle coperture.
Il costo della flat tax (relativo
alla sola IRPEF) è compreso tra i 30 e i 72 miliardi di euro, a seconda del
soggetto che ne parla.
Le misure ipotizzate per la
copertura della flat tax sono:
§
eliminazione di parte delle spese
fiscali della stessa IRPEF, ad es. bonus cultura, bonus palestra, bonus
giardini;
§
eliminazione pendenze fiscali
degli italiani (sono circa 20 milioni), per un gettito aggiuntivo di 10
miliardi all’anno (per 4 anni);
§
ulteriore sfoltimento della spesa
pubblica non collegato all’IRPEF.
Il costo netto si aggirerebbe, pertanto, intorno ai 15
miliardi di euro, d’altro conto è opportuno rilevare che ci si aspetta, grazie a
questo sistema fiscale, una riduzione dell’evasione e un incremento dei consumi, che
porterebbero a maggiori entrate nella casse dello Stato.
Morale: è opportuno vedere la flax tax come un
investimento a lungo termine;
in un primo momento
di applicazione è ovvio che si avrà un minor gettito fiscale, ma solo in questo modo, attraverso una grande manovra espansiva, che è possibile sperare in
risultati concreti di crescita dell’economia in un futuro prossimo e non con
delle piccole manovre una tantum che portano solo a risultati illusori (vedasi
80 euro Renzi).
Vittorio Messinese
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